lunedì 30 maggio 2011

Abuso di qualunquismo

Il significato "stretto" del termine qualunquismo, dal Sabatini Coletti, pare essere: "movimento di opinione pubblica sorto in Italia all'inizio del secondo dopoguerra, che rifiutava ogni ideologia e sistema politico, soprattutto quello dei partiti".
Nel significato estensivo con cui oggi si usa, pare invece essere, sempre dal Sabatini Coletti :"atteggiamento di disinteresse verso la politica e di prevenuto giudizio negativo nei confronti delle istituzioni pubbliche".
Non cambia molto, c'è un prevenuto in più e una generalizzazione che abbraccia le istituzioni pubbliche oltre ai partiti.
E' più esatto ragionare sulla seconda definizione, più attuale e contingente.
Il disinteresse verso la politica è sempre sbagliato, ma a volte può essere giustificato quando il sistema ti accompagna per mano verso questa strada.
Il giudizio negativo nei confronti dei partiti e delle istituzioni publiche non lo si può definire a priori nè giusto, nè sbagliato. Se c'è un sacrosanto motivo per avere un giudizio negativo è sacrosanto e doveroso averlo, se invece non c'è, potrebbe essere sbagliato. Il prevenuto giudizio negativo è senz'altro sbagliato.
Oggi però mi pare che il termine qualunquista sia utilizzato con un significato simile in apparenza, ma completamente diverso e strumentale in concreto.
Oggi è tacciato di qualunquismo anche chi denuncia il sistema, chi esce completamente dal coro, chi propone principi, idee e progetti diversi, chiari, applicabili e poi puntualmente applicati.
In poche parole oggi l'accusa di qualunquismo è la (illegittima) difesa del sistema politico consolidato nei confronti di ogni elemento pericoloso esterno al sistema, che possa in qualche modo "svegliare" gli elettori dal torpore, rompere la boccia di vetro scuro che il sistema ha lentamente, ma inesorabilmente, costruito attorno a loro e permettere loro di scoprire la realtà che li circonda.
Copernico 2000
http://lapoliticacopernicana.blogspot.com/

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